domenica 12 luglio 2009

Copenhagen 2009...Agisci Ora!

Pubblico la lettera integrale presente sul sito di greenpeace, aperta e sottoscrivibile da tutti perchè il presidente del consiglio si decida a prendere sul serio la minaccia del riscaldamento globale.

Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri
Silvio Berlusconi
Voglio farle presente l’importanza che la Sua leadership personale può avere nell’assicurare che la comunità internazionale riesca a salvare il pianeta dalle conseguenze catastrofiche dei cambiamenti climatici.
Alla Conferenza di Copenhagen, nel prossimo dicembre 2009, bisognerà approvare un accordo per salvare il Pianeta dagli impatti irreversibili dei cambiamenti climatici. La Sua leadership è importante perché i negoziati abbiano buon fine.
Lei può dare un forte segnale, impegnandosi ad andare personalmente alla Conferenza di Copenhagen, dando il Suo sostegno a un impegno forte e vincolante per la riduzione delle emissioni di gas serra.
I cambiamenti climatici sono la più grave minaccia che dobbiamo affrontare.
Essi sono causati, per la maggior parte, dalle emissioni dei Paesi industrializzati (responsabili del 40% delle emissioni globali pur contando solo il 13% della popolazione mondiale). La mancanza di azione da parte dei Paesi più ricchi mette a rischio la vita di milioni di persone. I cambiamenti del clima potranno devastare i sistemi economici e causare estinzioni di massa di specie viventi. Già adesso la perdita dei ghiacci nell’Artico e in Antartide ha superato le previsioni scientifiche peggiori e le isole meno elevate rischiano di essere sommerse dal mare, forzando alla migrazione intere popolazioni. Quando i terreni fertili verranno colpiti dalla siccità o dalle alluvioni, la sicurezza alimentare di miliardi di persone sarà a rischio. E la stessa Italia non sarà immune da gravi conseguenze sul proprio territorio.
L’impatto dei cambiamenti climatici non è una minaccia nel lontano futuro: è una minaccia reale, già presente. Essendo uno dei leader del G8, Lei è responsabile del destino di miliardi di persone, di specie viventi e del pianeta come noi lo conosciamo. È per questo che Le chiedo di ribadire l’impegno a combattere con determinazione i cambiamenti del clima, con la guida dalle analisi della comunità scientifica, sostenendo un accordo forte, equo e legalmente vincolante a Copenhagen. Le scelte politiche possono essere complicate, ma quelle esistenziali sono semplici. Quella che abbiamo di fronte è la più grave crisi ambientale della storia umana.
A tal fine, i Paesi industrializzati dovrebbero impegnarsi a:
- mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi centigradi, rispetto ai livelli preindustriali, per evitare i cambiamenti climatici catastrofici;

- far sì che le emissioni globali di gas serra raggiungano il picco entro il 2015 per poi essere ridotte drasticamente, scendendo il più vicino possibile a ZERO entro il 2050;
- ridurre entro il 2020 le proprie emissioni almeno del 40% rispetto ai livelli del 1990;
- investire nei Paesi in via di sviluppo risorse finanziarie pari ad almeno 110 miliardi di euro all’anno (fino al 2020) per le attività di transizione verso le risorse rinnovabili, protezione delle foreste e adattamento ai cambiamenti climatici;

- bloccare la deforestazione, e le emissioni ad essa associate, in tutti i Paesi in Via di Sviluppo entro il 2020, e già entro il 2015 nelle aree prioritarie come l’Amazzonia, il bacino del Congo e la foresta del Paradiso in Indonesia;

- impedire che false soluzioni come l’energia nucleare e la cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS) diano diritto a sconti nella riduzione delle emissioni;

- includere i settori del trasporto aereo e marittimo, con emissioni elevate e crescenti, tra quelli soggetti alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Ringraziandola per l’attenzione, Le porgo i miei più cordiali saluti.


Un'impegno a favorire un forte accordo per combattere i cambiamenti climatici. Copenhagen è l'ultima chiamata per impedire che la temperatura media della Terra aumenti di più di 2 gradi, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per gli abitanti del pianeta