Riporto un' articolo interessante trovato su Tren On-line, un punto di vista diverso sul perchè della crisi.
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Il downgrade degli USA è voluto con lo scopo di riacquistare debito dalla Cina da parte degli stessi Stati Uniti, attesi forti ribassi per il FTSE MIB.
E’ cosi che la pensa David Pascucci, capogruppo dell’ Università Tor Vergata alle Universiadi del trading attualmente in corso, il giovane talento romano e il suo gruppo hanno fatto segnare una performance del +16,22% da marzo ad oggi con mercati in crollo.
David si è classificato secondo all' Investment Challenge organizzato da Credit Suisse.
David, cosa pensi di quello che sta accadendo sui mercati internazionali, abbiamo toccato il fondo o ci sarà ancora da soffrire dopo il taglio del rating agli USA?
Il downgrade da parte di S&P sul debito americano (AA-) aumenta e consolida l’incertezza sui mercati che sono improntati verso nuovi ribassi.
Il tesoro USA ha subito contesta il taglio che, a mio parere, è un taglio più che giusto anche perché stiamo parlando di un paese che fino a qualche giorno fa stava sull’orlo di un Default Tecnico (difficoltà nel rimborsare le scadenze brevi) “salvato” da una decisione presa all’ultimo secondo;
come è possibile che un paese sull’orlo di un default abbia la tripla A?
Il downgrade degli USA è però voluto e vi spiego il perché:
Il fulcro della crisi economica, come ben sappiamo, è nato dagli ABS, RMBS e le altre cartolarizzazioni immesse nel mercato legate alla solvibilità dei mutuatari americani.
Tutto questo avvenne tra il 2007 e il 2008.
Le domande da porsi per capire perché siamo ridotti così adesso sono: Ma prima cos’è successo? Perché gli americani si sono ritrovati a essere insolventi?
La risposta è “Cina”.
Sembrerà strano ma dobbiamo tutto alla Cina e al WTO. Come ben sappiamo la Cina ha avuto nell’ultimo decennio una crescita economica a dir poco spaventosa dovuta soprattutto al basso costo di manodopera e alla delocalizzazione produttiva da parte di investitori esteri tra cui proprio gli USA.
Grandi centri industriali come Detroit o Phoenix si sono letteralmente svuotati delle industrie che avevano per cominciare la produzione in paesi con più bassi costi di manodopera come ad esempio la Cina emergente dell’epoca.
Ovvia la conseguenza di un aumento della disoccupazione in USA che, andando avanti nel tempo, si è vista sempre più in crescita insieme all’aumento dei “poveri”.
Di qui il problema dei mutui e dei relativi SPV , nonché l’inizio della fine.
Prima i problemi con Bear Stearns con i suoi fondi specializzati in ABS, quelli di AIG, Fannie Mae & Freddie Mac, poi altre banche che dovevano fallire hanno accentuato il tutto.
Dopodiché si è partiti con drogare il mercato con i Quantitative Easing 1 e 2.
Ho sottolineato “drogare” perché il mercato, in quei periodi, è salito senza un motivo reale. Farò un esempio alquanto superficiale ma sono del parere che l’economia è come un essere umano:
quando si droga prova belle sensazioni e si sente bene inconsapevole di stare veramente male.
Quando la droga finisce va in crisi di astinenza e necessita di una disintossicazione.
Dopo questo downgrade penso che gli USA non abbiano in mente di fare un QE3 anche perché non se lo possono permettere!
Dopo questa digressione sulla crisi attuale tornerei sull’argomento principe: il fatto che il downgrade degli USA è voluto.
Il downgrade servirebbe agli USA per far rientrare gran parte del debito dalla Cina che ne detiene una quota rilevante, tant’è vero che la stessa Cina, alla notizia del downgrade, si è alquanto alterata chiedendo anche garanzie (di che tipo??non si sa).
Questo è solo l’inizio perché la stessa cosa sta succedendo, e continuerà per i prossimi mesi, in Europa dove Italia e Spagna da parecchio tempo non stanno subendo i reviews delle agenzie di rating.
È molto probabile che il debito italiano venga rivisto entro la fine del mese e, proprio questo evento, potrebbe creare altri problemi per via del fatto che l’Italia è comunque un paese del G7 definito volgarmente “periferico” in un sistema chiamato Europa dove il rischio sistemico è altissimo.
Quali sono le tue attese per i mercati? Dalle tue parole si intuisce una view fortemente ribassista, dove andrà a tuo parere il FTSE MIB?
il Ftse Mib quota a 16000 punti.
La prossima settimana, molto probabilmente, assisteremo ad un rintracciamento, ma attenzione! Il rintracciamento in questione non è dovuto né ad una questione tecnica (in un mercato del genere c’è poco di tecnico) né ad una questione di fiducia, bensì al cosiddetto Flight to quality e alla scusa che i mercati si trovano in ipervenduto. Verranno venduti bonds e verranno comprate equities, il tutto appoggiato da un oro che vedrà il ritorno in area 1600$.
Ovviamente mi darete del matto dicendovi queste cose, ma il problema in fondo è ridare fiducia ai mercati con interventi di policy (guarda Italia in questi giorni) e belle parole consolatrici che attireranno quella fascia di investitori (ignoranti) che verranno attratti dalle parole e, soprattutto, dai prezzi bassi.
Il rimbalzo sarà consistente e ridarà un pizzico di fiducia ai mercati, quella fiducia che basta per far scaricare le vendite e portare di nuovo giù gli indici.
Ftse Mib che toccherà quota 17200 (+7,8% dai livelli attuali) per puntare successivamente al ribasso verso i 13500 con obiettivo al di sotto dei minimi del 2009 a 12620.
L’oro arriverà sopra i 1700$ e 1800$ nel lungo periodo, così come il franco svizzero che vedrà nuovi massimi contro euro e dollaro americano.
Questo rimbalzo sarà supportato da tante parole e pochi fatti e servirà unicamente ad attrarre, passatemi il termine, nuovi polli da spennare.
Sembra che l’unica soluzione sia affossare la Cina, la quale si trova sull’orlo di una crisi immobiliare per via della pessima distribuzione di ricchezza, e far orientare il centro del mercato tra USA ed Europa, altri salvataggi non servirebbero a nulla se non a peggiorare l’attuale situazione.
Il mercato sconta tutto e ora stiamo pagando il conto salatissimo di salvataggi, manovre di policy a dir poco criminali di banche centrali, banche di investimento e governi.
Se ci pensiamo stiamo peggio di 2 anni fa quindi il raggiungimento dei minimi del 2009 è più che giustificato.
Vi dico solo che in Cina ci sono quartieri di case nuove completamente disabitati (abitati per il 10%) per via della mancanza di affittuari e compratori, se questa non è una bolla immobiliare che cos’è? Per questo la Cina è preoccupata di questa situazione, perché è consapevole in che situazione versa la sua economia, forte ma con fondamenta fragili.
Articolo a cura di Enrico Ciccone (intervista rilasciata domenica 7 agosto 2011)"
Fonte: http://www.trend-online.com/prp/downgrade-usa-colpa-cina-080811/