domenica 21 giugno 2009

Riduzione del 40% di CO2 entro il 2020 e fondi per i paesi in via di sviluppo.

Ormai in questo mondo, dove sono a rischio molte certezze, (la democrazia, la certezza della pena, la libertà di informare ecc..), penso che il punto principale su cui ci si deve soffermare è il nostro clima che cambia. Prima ancora di lottare per avere i nostri diritti nell'immediato futuro si ci deve chiedere se ci sarà un futuro.
In occasione di negoziati di Bonn per il clima (1-12 Giugno), Greepeace, Legambiente e il WWF hanno inviato al ministro Prestigiacomo un documento, con le richieste per un'accordo sul clima. La notizia non è stata ritenuta di interesse nazionale, forse dovrebbero esserlo i contenuti del documento.


" Questi alcuni dei punti - sottoposti all’attenzione della Prestigiacomo – che secondo Greenpeace, Legambiente e WWF dovranno essere contenuti nel nuovo accordo internazionale sul Clima:
- riduzione dei gas a effetto serra di almeno il 40 per cento entro il 2020 da parte dei paesi industrializzati;
- calo del 15-30 per cento delle emissioni dei paesi in via di sviluppo rispetto agli scenari tendenziali;
- fondi per almeno 110 miliardi di euro l’anno messi a disposizione delle economie ricche per finanziare la lotta alla deforestazione, l’adattamento e il trasferimento delle tecnologie pulite nel sud del mondo".

Non mi stancherò mai di ricordare come il mondo sta cambiando, radicalmente in peggio. Ogni ecosistema è turbato dalla presenza dell'uomo che lo sfrutta senza preoccuparsi delle conseguenze, milioni di persone a causa di questo rischiano di morire per scarsità di cibo e acqua e milioni di specie animali rischiano di estinguersi.
Il mondo non è come un'auto usato che potremo sempre rottamare, ne abbiamo solo uno.

Il mio interesse è nel futuro, perché è lì che ho intenzione di spendere il resto della mia vita.
- Charles F. Kettering -

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